Come si muore per scompenso cardiaco

I sintomi e i segni dello scompenso cardiaco sono numerosi e variano in modo notevole fra i diversi pazienti. Bisogna però ricordare che una buona quota di pazienti, fino al 50%, possono risultare asintomatici.

I sintomi più frequenti sono:

-la difficoltà nel respirare (dispnea), solitamente da sforzo;
-l’ortopnea, cioè la dispnea a riposo, che insorge da sdraiati e che è riferita come la necessità di dormire con molti cuscini dietro la schiena. Tale sintomo si associa sempre alle forme più gravi di IC;
-la tosse, associata sempre all’ortopnea, ma anche da sforzo;
-gli edemi declivi (dalla lieve succulenza all’edema cospicuo);
-la nicturia, da attribuire al riassorbimento dei liquidi dal comparto interstiziale favorito dal decubito supino;
-la vertigine, palpitazione e sincope possono essere presenti in forme associate ad aritmie;
-la facilità di affaticamento durante l’esercizio fisico. Tale condizione limita, a seconda della gravità, le attività quotidiane del malato a causa della insufficiente perfusione muscolare e polmonare, peggiorando la qualità della vita: per tale motivo il paziente tende sempre più alla sedentarietà e a ridurre la propria autonomia.

L’esame obiettivo in corso di IC deve tener conto di diversi aspetti, oltre che all’attenta valutazione dei sintomi: classe funzionale, acuzie o cronicità, camera ventricolare coinvolta.

Il sovraccarico di liquidi o di volume è il segno tipico dello scompenso acuto e dell’insufficienza destra. Nell’IC i segni del sovraccarico di volume sono:

-Rumori umidi polmonari o rantoli, tipici dell’edema polmonare acuto
-Ottusità alle basi polmonari da possibili versamento pleurico
-Distensione venosa giugulare (segno di aumentata pressione venosa centrale), edema, ascite ed epatomegalia
-Soffio sistolico da insufficienza mitralica e possibile terzo tono cardiaco.

La perfusione periferica, che viene valutata dal colorito della cute, dalla presenza di estremità calde o fredde (indice di vasodilatazione o di vasocostrizione).

I segni vitali sono fondamentali per individuare la progressione o la regressione dello stato di compenso: tachicardia, tachipnea, polso periferico e pressione arteriosa ridotte, controllo costante del peso corporeo, che è un indice indiretto del ritenzione dei liquidi e susseguente edema dei tessuti.

L’insufficienza cardiaca si presenta come una complessa sindrome, caratterizzata da manifestazioni che possono variare a seconda dei casi.

NYHA AHA Sintomi Capacità fisiche Portata cardiaca VO2 max al test da sforzo
I A Soggetto asintomatico ma con fattori di rischio per l’insufficienza cardiaca (ipertensione, coronaropatie, abuso d’alcol e altro) fino a 150 W e oltre
(>1,5-2 W/kg)
Normale a riposo e sottosforzo >25 mL/kg*min
B Asintomatico ma con segni di un insulto cardiaco strutturale (ipertrofia, dilatazione, ipocontrattilità, cicatrici infartuali e altro)
II C Sintomi che appaiono a seguito di sforzi importanti fino a 100 W
(>1-1,5 W/kg)
Adeguata a riposo e allo sforzo 15-25 mL/kg*min
III Apparizione di sintomi per sforzi leggeri fino a 50 W
(1 W/kg)
Non adeguatamente aumentata sotto sforzo 5-15 mL/kg*min
IV D Sintomatologia a riposo La prova sotto sforzo non è eseguibile Limitata anche a riposo <5 mL/kg*min

 

Leave a Reply