Com’è morto Franco Battiato

A fine agosto 2019 viene annunciata l’uscita dell’ultimo album prima del ritiro dalle scene, dal titolo Torneremo ancora, che segna il ritorno di Battiato alla Sony Music dopo quindici anni. Il lavoro, pubblicato il 18 ottobre 2019, consta di un’antologia di brani classici del cantautore in nuove versioni orchestrali eseguite con la Royal Philharmonic Concert Orchestra durante le prove di alcuni concerti del 2017 e di un brano inedito, Torneremo ancora, che dà il nome all’album. Il brano, che tratta il tema della reincarnazione e fa riferimento alla teoria di Gurdjieff della vita come un sonno, è frutto di una complessa opera di assemblaggio, la voce di Battiato è stata registrata due anni prima, nel 2017, mentre la musica che accompagna il brano è stata registrata nel maggio del 2019. L’album segna un ritorno alle origini e rappresenta una sorta di “testamento musicale” suggellato dall’inedito che, dalle parole del co-autore del brano, Juri Camisasca, “nasce dalla consapevolezza che tutti noi siamo esseri spirituali in cammino verso la liberazione. La trasmigrazione delle anime in transito verso la purificazione è l’idea di base che ispira questa canzone. I migranti di Ganden sono qui chiamati a rappresentare il percorso delle anime al termine della vita terrena e le vicissitudini che questa nostra esistenza comporta. Nel contesto del brano, la migrazione non va interpretata nell’ottica delle problematiche politiche. Migrante è ogni essere senziente chiamato a spostare la propria attenzione verso cieli nuovi e terre nuove, piani spirituali che sono dimore di molteplici stati di coscienza e che ogni essere raggiunge in base al proprio grado di evoluzione interiore”.

Nell’ottobre del 2019 il manager Francesco Cattini, in occasione della promozione dell’ultimo album, annuncia il ritiro di Battiato dal mondo della musica.

Battiato muore la mattina del 18 maggio 2021 nella sua casa di Praino di Milo, all’età di 76 anni, dopo che per molto tempo la famiglia aveva sempre voluto mantenere il massimo riserbo sulle sue condizioni di salute. I funerali vengono celebrati il giorno seguente in forma strettamente privata nella cappella di Villa Grazia. Le esequie sono state celebrate da due sacerdoti, amici di Battiato: padre Guidalberto Bormolini che ha vissuto da vicino gli ultimi anni di Battiato, ha presieduto la cerimonia a Milo, raccogliendo i suoi pensieri e confidenze fin dalla diagnosi di mieloma multiplo, patologia che dal novembre 2017, con la caduta in casa e la frattura di femore e bacino, seguita alla precedente caduta sul palco, ha determinato la definitiva uscita di scena dell’artista siciliano; e padre Orazio Barbarino. Entrambi furono vicini al cantautore negli ultimi mesi di vita; quest’ultimo ha dichiarato alla stampa che il musicista da tempo “combatteva con una malattia degenerativa che lo aveva costretto a parlare pochissimo”. In un primo momento, le ceneri dell’artista sarebbero dovute riposare nella villa di Milo; in seguito vengono infine tumulate nel cimitero di Riposto presso la cappella di famiglia.

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