Com’è morto Tazio Nuvolari

Nuvolari non annunciò mai formalmente il suo ritiro, ma la sua salute andava deteriorandosi e divenne sempre più solitario. Nel 1952 venne colpito da un ictus che lo lasciò parzialmente paralizzato, e morì un anno più tardi, l’11 agosto, a causa di un altro ictus. Pressoché tutta la città di Mantova partecipò ai suoi funerali, che si tennero il 13 agosto 1953 e ai quali parteciparono tra le 25.000 e le 55.000 persone. Il corteo funebre era lungo alcuni chilometri e la bara di Nuvolari fu messa su un telaio di macchina scortato da Alberto Ascari, Luigi Villoresi e Juan Manuel Fangio. Secondo le sue volontà, fu sepolto nel cimitero monumentale di Mantova, con gli abiti che indossava sempre scaramanticamente in corsa: il maglione giallo con il suo monogramma, i pantaloni azzurri e il gilet di pelle marrone. Al fianco il suo volante preferito.

Oltre ai tanti cittadini, ai tifosi, alla gente comune, fu presente anche Enzo Ferrari, che ebbe poi modo di dichiarare:

«…non appena mi giunse notizia della sua fine partii per Mantova. Nella fretta mi persi in un dedalo di strade sconosciute della città. Scesi di macchina, chiesi a un negozio di stagnino la via per villa Nuvolari. Ne uscì un anziano operaio, che prima di rispondermi fece un giro intorno alla macchina, per leggere la targa. Capì, mi prese una mano e la strinse con calore. “Grazie di essere venuto” — bisbigliò commosso — “Come quello là non ne nasceranno più”.»

Sulla tomba di Nuvolari è incisa una frase: «Correrai ancor più veloce per le vie del cielo».

L’Alfa Romeo 8C-35 di Nuvolari fu venduta all’asta a oltre 7 milioni di euro durante il Goodwood Revival del 2013; ciò ne ha fatto l’Alfa Romeo più costosa di sempre.

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