Come diacono a Roma, Lorenzo era responsabile dei beni materiali della Chiesa e della distribuzione di elemosine ai poveri. Ambrogio di Milano riferisce che quando i prefetti di Roma chiesero a Lorenzo i tesori della Chiesa, egli portò avanti i poveri, ai quali aveva distribuito il tesoro come elemosina. “Ecco in queste povere persone i tesori che ho promesso di mostrarti; a cui aggiungerò perle e pietre preziose, quelle vedove e le vergini consacrate, che sono la corona della Chiesa.” Il prefetto era così arrabbiato che aveva una grande griglia preparata con carboni ardenti sotto di essa, e vi aveva messo Lorenzo, quindi l’associazione di Lorenzo con la griglia. Dopo che il martire aveva sofferto per molto tempo, conclude la leggenda, dichiarò allegramente: “Sono ben fatto da questa parte. Girami!” Da questo San Lorenzo deriva il suo patrocinio di cuochi, cuochi e comici.
Lorenzo fu condannato a San Lorenzo in Miranda, imprigionato e battezzato compagni prigionieri a San Lorenzo in Fonte, martirizzato a San Lorenzo in Panisperna, e fu sepolto a San Lorenzo fuori le Mura. L’Almanacco di Filocalus per 354 afferma che fu sepolto nella Catacomba di Ciriaca sulla Via Tiburtina da Ippolito e Giustino il Confessore, un presbitero. Una delle prime fonti del suo martirio fu la descrizione di Aurelio Prudenzio Clemente nel suo Peristephanon, Inno 2.
Il martirio di San Lorenzo di Orazio Borgianni
Lo storico Patrick J. Healy afferma che il racconto tradizionale di come Lorenzo fu martirizzato non è “degno di fiducia”, dal momento che la morte lenta e persistente non può essere riconciliata “con l’espresso comando contenuto nell’editto riguardante vescovi, sacerdoti e diaconi (animadvertantur) che di solito significa decapitazione “. Una teoria di come nacque la tradizione che a seguito di un errore di trascrizione, l’omissione della lettera “p” – “con la quale la solita e solita formula per annunciare la morte di un martire – passus est [” ha sofferto , “cioè fu martirizzato] – fu fatto leggere assus est [fu arrostito].” Il Liber Pontificalis, che è ritenuto attingere da fonti indipendenti dalle tradizioni esistenti e Acta riguardo Lorenzo, usa passus est che lo riguarda, lo stesso termine che usa per papa Sisto II, che fu martirizzato dalla decapitazione durante la stessa persecuzione.
Si ritiene che l’Imperatore Costantino I abbia eretto un piccolo oratorio in onore di Lorenzo, che nel VII secolo era una stazione sugli itinerari delle tombe dei martiri romani. Papa Damaso I ricostruì o riparò la chiesa, ora la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, mentre la Basilica minore di San Lorenzo in Panisperna fu eretta sul luogo del suo martirio. La griglia del martirio fu collocata da Papa Pasquale II nella Basilica minore di San Lorenzo in Lucina