Kafka si spense a soli 41 anni dopo una dolorosa agonia (non riusciva più a deglutire), il 3 giugno 1924, per complicanze della tubercolosi. Nel marzo del 1924, la tubercolosi alla faringe di cui Kafka soffriva peggiorò, ed egli fece ritorno da Berlino a Praga, dove i membri della sua famiglia, soprattutto la sorella Ottla, si presero cura di lui. Il 10 aprile si recò alla casa di cura del dottor Hoffmann a Kierling, nei pressi di Vienna, per il trattamento, dove morì il 3 giugno 1924. La causa della morte sembra essere la fame: la condizione della faringe di Kafka gli rese l’alimentazione troppo dolorosa e dal momento che la nutrizione parenterale non era ancora stata messa a punto, non c’era modo di nutrirlo. Sul letto di morte, Kafka stava modificando il racconto Un digiunatore (letteralmente “Un artista del digiuno”).
Il suo corpo fu riportato a Praga, dove venne cremato l’11 giugno 1924 e sepolto nel nuovo cimitero ebraico di Praga a Žižkov, dove verrano sepolti anche i genitori. Una lapide alla base della stele funeraria commemora le tre sorelle dello scrittore, morte nei lager nazisti fra il 1942 e il 1943. Sul muro di fronte un’altra lapide ricorda l’amico Max Brod, sepolto in Israele, il quale aveva curato la pubblicazione postuma di buona parte delle opere di Kafka. Kafka, sconosciuto durante la sua vita, divenne famoso subito dopo la sua morte.